Notes
Alessandro Bichara
Alessandro Bichara (Il Cairo, 20 luglio 1947 – Roma, 14 aprile 2006) è stato un matematico italiano di fama internazionale, noto soprattutto per i suoi risultati nei settori della geometria e della combinatoria.
Bichara, allievo di Giuseppe Tallini e di Lucio Lombardo Radice, è stato professore di Geometria nelle università di L'Aquila e Roma "La Sapienza", presso la quale ha più volte ricoperto l'incarico di direttore del Dipartimento di Metodi e Modelli Matematici.
Tra i contributi scientifici contenuti nelle sue numerose pubblicazioni spicca la caratterizzazione grafica, basata cioè su sole proprietà di incidenza, delle principali varietà algebriche, tra cui le varietà di Grassmann e di Schubert.
Elenco delle pubblicazioni di Alessandro Bichara.
Maturando al liceo "Cavour" | Con Jürgen Misfeld ad Hannover nel 1988 |
A un congresso a Nasholim nel 1992 |
Commenti (inviatemeli per e-mail)
anna rita chiariello
Mar, 03/05/2013 - 15:09
un pensiero
ho saputo da poco...non ti dimenticherò mai caro prof.
Fabrizio Di Meo
Dom, 07/28/2013 - 08:11
Lo ricordo come uno dei miei professori di matematica più legati alla formalità, forse fuori luogo per la facoltà di ingegneria, ma certamente (dopo anni) ne ho apprezzato il carattere espositivo-formale delle lezioni. A volte "troppo veloce" nell'esposizione e troppo astratto per noi poveri studentelli al 1° anno di elettronica. Una persona che ricordo, da studente, con grande affetto e stima. Ho appreso recentemente della sua scomparsa.
GIOVANNI
Ven, 11/01/2013 - 20:00
LODE
NON SAPEVO CHE ERA MORTO E SAPERLO MI DISPIACE MOLTO E MI RATTRISTA. ERA SEVERO, MA NEL SUO MODO DI FARE ERA DIVERTENTE, GIUSTO, OBIETTIVO, IL CLASSICO PROFESSORE DEI MIEI TEMPI. A CHI ARRIVAVA IN RITARDO E NON DICEVA ALMENO SCUSI IL RITARDO, LO PRENDEVA PER LE ORECCHIE E LO SBATTEVA FUORI DALL.AULA, GRANDE ESEMPIO DIMOSTRATIVO DI COME CI SI COMPORTA E DEL RISPETTO CHE SI DEVE. CIAO SANDRO, PROTEGGI DALL.ALTO I MIEI STUDI. GIOVANNI
Francesco Mazzocca
Dom, 02/16/2014 - 21:44
Un amico e collega tra i più cari. Non lo dimenticherò
Silvio Merzi
Sab, 10/25/2014 - 11:28
Ricordo
Compagno di banco allo scientifico per tanti anni non ti scorderó mai !
Anna rita chiariello
Sab, 03/21/2015 - 20:41
un pensiero
Non so perché ma stasera ho sentito il bisogno di rivedere la tua foto...e di parlare con te .So che mi stai ascoltando ...un abbraccio
Danilo
Dom, 06/21/2015 - 16:15
grazie
Uno spartiacque. E' stato per me il battesimo di fuoco negli studi di ingegneria. Un essere mitologico, per la sua competenza, i suoi modi, la sua ironia. Grazie
Aldo Iacobini
Lun, 05/16/2016 - 17:48
Ricordo di Alessandro Bichara
Un pensiero ad Alessandro, compagno di liceo al Cavour insieme con Silvio Merzi, Massimo Pistone, lo scomparso Corrado Petreri, Manrico Bernardini e tanti altri. Ciao, Alessandro!
Serafino Zanella, frate un po' Indiana Jones
Serafino Zanella (1872-1954) fu un frate francescano che principalmente svolse l'attività di docente e studioso presso il suo ordine. Tra i suoi numerosissimi discepoli vi fu anche padre Agostino Gemelli, futuro fondatore dell'Università Cattolica. Dietro cortese autorizzazione dell'Ordine dei Frati Minori di Lombardia ho scansionato e pubblicato online un libro che contiene la sua biografia. Frate Serafino fu profondamente religioso, grande erudito e conoscitore di una trentina di lingue antiche. Il lato che personalmente mi affascina di più di questo prozio mai incontrato è quello di traduttore di lapidi quasi illeggibili e scritte in grafia nord-etrusca (adottata anche dai Camuni), che al tempo erano autentici enigmi. Cosa quasi impossibile fino a poco tempo fa, oggi invece grazie a Internet è semplice reperire molti suoi articoli (per es. questo), alcuni dei quali risalgono all'inizio del XX secolo. Ad esempio fu lui a proporre una decrittazione di una lapide rinvenuta a Tremosine (BS), grazie alla quale fu possibile provare la presenza in quel luogo di insediamenti umani risalenti all'epoca etrusca, o a tradurre un epigramma funerario di Vergiate (VA). Poco importa che i successivi progressi in questa disciplina abbiano portato talvolta a interpretazioni differenti da quelle proposte da Serafino Zanella; come mi ha spiegato un esperto del settore, 60-70 anni fa gli studi sul Celtico d'Italia, sul Camuno, sull'etrusco muovevano appena i primi passi.
Insomma, quel frate fu una specie di Indiana Jones, soltanto un po' meno temerario, anzi molto meno a quanto si racconta, con un gran timore perfino delle correnti d'aria. Forse, quindi, il paragone si dovrebbe fare con il padre di Indiana, Jones Sr., quello interpretato da Sean Connery...